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Non studiare UX come uno sport. Lascia di accumulare corsi!!!

La User Experience (UX) non è una competenza che si impara velocemente, anzi è quella che richiede maggior pazienza e la voglia di sbagliare per poi migliorare. Tuttavia, per iniziare non è sufficiente solo studiare: occorre partire da qualche esperienza concreta.

Lascia di studiare per solo mero fatto di collezionare conoscenza!

Spesso ho sentito persone che studiano “molta” UX, fanno corsi di ogni tipo e provano tutte le aree, come User Research, Design, Personas, ecc., ma nel lato pratico accumulano solo molta conoscenza senza un vero scopo o una chiara direzione per applicare ciò che hanno imparato.

È importante capire che la conoscenza teorica è importante, ma deve essere applicata con uno scopo specifico. Prima di iniziare a studiare è utile capire quali obiettivi si vogliono raggiungere e quali competenze sono necessarie per farlo. In questo modo, si possono identificare le aree specifiche che richiedono maggiore attenzione e concentrarsi su di esse.

La UX è infatti un processo continuo di analisi, sviluppo e miglioramento dell’esperienza che gli utenti hanno con un prodotto o un servizio. Questo richiede un’attitudine aperta al cambiamento e all’adattamento alle esigenze dei clienti, nonché la capacità di raccogliere feedback e di comprendere a fondo le esigenze degli utenti.

Per diventare un esperto di UX è fondamentale non solo acquisire conoscenze teoriche, ma anche sperimentare con progetti reali e fare tanta esperienza sul campo, solo così si può acquisire la sensibilità necessaria per creare prodotti digitali di “successo” che rispondano alle esigenze degli utenti e li soddisfino pienamente.

Potresti chiederti: “Ma che tipo di esperienza posso fare?” In realtà, si tratta principalmente di avere curiosità e di essere disposti a sperimentare. Non aspettare che arrivi un progetto “reale” per iniziare a fare pratica (e magari anche a commettere errori): è sempre meglio affrontare il tutto con tranquillità. Se hai un po’ di tempo a disposizione, prova a farti questa semplice domanda: “Come sarebbe creare un’app o una piattaforma per me?” Sì, tutto inizia da te! Ovvio, la “logica” dice che si lavora meglio per qualcun altro, ma in realtà è anche vero che lavorando per qualcun altro si tratta sempre di lavorare da te stesso verso l’altro, ovvero partendo da te: secondo me, utilizzando la mia logica, come dovrebbe essere l’app, il sito web o la piattaforma per questa /quella necessità?

Per esempio, potresti voler tenere traccia di quante volte a settimana fai colazione o pranzo e di cosa mangi o bevi in quel momento. In questo modo, potresti acquisire una maggiore consapevolezza delle tue abitudini alimentari e individuare eventuali aree in cui potresti migliorare. Non deve essere niente di complicato! Si tratta di partire da qualcosa che riguarda direttamente te, dove sei al centro del bisogno. Potresti iniziare a immaginare come vorresti raccogliere queste informazioni e trascriverle su un foglio bianco come punto di partenza per la tua idea. Dopodiché, puoi iniziare a bozzare (sempre a mo’ di sketching, ovvero con carta e penna) come vorresti organizzare e strutturare la tua piattaforma o idea: dove mettere le voci del menu, cosa inserire come pagina iniziale e così via. Non appena hai chiaro la struttura, puoi iniziare a cercare esempi a livello grafico (UI) di come hanno fatto gli altri designer…

Quello che voglio dire è che studiare per imparare qualcosa è sicuramente una buona idea in sé, ma spesso il vero valore della UX risiede nell’applicazione pratica delle conoscenze acquisite per risolvere i problemi personali o migliorare la propria vita. Quando si sviluppa un’idea o un prodotto che risponde a un bisogno personale, si ha una motivazione intrinseca e una connessione emotiva che possono rendere l’esperienza più gratificante e impegnativa (inoltre quando si risolve un problema personale, è probabile che il prodotto o l’idea possa risolvere anche il problema di altre persone). In definitiva, creare un’esperienza utente su misura per te stesso può essere una fonte di ispirazione e motivazione molto potente.

Se sei interessato al mondo della UX, il mio consiglio sarebbe di studiare solo quando hai bisogno di risolvere un problema specifico legato a questo campo. In questo modo, puoi cercare le risposte che possono aiutarti a risolvere un problema concreto e, una volta che hai identificato la soluzione, puoi decidere se essa si tradurrà in un’app, un sito web, una piattaforma responsive o persino in uno smartwatch. Solo dopo aver vissuto un’esperienza “completa”, è il momento giusto per dedicarsi completamente al mondo della UX. Altrimenti, alla prima esigenza di non sapere cosa fare o da dove partire, sarà normale arrendersi e abbandonare l’idea.

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