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[Mito] MVP è la scelta giusta per validare un’idea

Faccio questa introduzione fin dall’inizio: Un MVP (Minimum Viable Product) tratta esclusivamente di ottimizzare, cioè utilizzare il minimo di risorse possibili per avviare e “testare” un’idea. Anche se il concetto ha un certo senso, non è necessariamente positivo. Ed è qui che sta il ragionamento. Se tutto è finalizzato all’ottimizzazione, lo sarà anche per gli utenti che utilizzeranno questo progetto. Questo, tuttavia, ha un costo.

Una lezione che ho imparato dopo tanti anni è che nulla va sprecato. Lo ripeto solo per sottolineare: nulla va sprecato. Per gettare via qualcosa, è comunque necessario disporre di un budget. Per avere un budget destinato allo spreco, bisogna adottare un mindset critico e ben preparato. Cosa significa questo? Molto semplicemente, è inutile parlare di un MVP se lo sforzo richiesto è identico a uno sviluppo tradizionale e lineare.

Ogni idea ha il suo inizio nella fase di “Discover”, la scoperta, che gradualmente si trasforma in “Define”, un concetto più definito col passare del tempo, per poi diventare infine “Default”, qualcosa di consolidato e abituale. In tutte queste fasi, l’approccio MVP può risultare inadatto, in quanto l’idea stessa nasce da zero. Non si tratta di cercare un “Minimum Viable” durante la fase di concezione dell’idea; piuttosto, si inizia in modo graduale, comprendendo fin da subito i percorsi attraverso i quali si svilupperà, per poi espandersi.

Se si concepisce l’idea fin dall’inizio come un MVP, si potrebbero imporre limiti “inutili” e poco chiari. Questi limiti potrebbero risultare veramente poco chiari, poiché psicologicamente il solo presupposto di sviluppare qualcosa di “incompleto” potrebbe impedire di pensare in modo chiaro e preciso. Non ho mai visto un’idea evolversi partendo da un MVP, anzi. Ho osservato molte idee iniziare come un “MVP”, ma poi trasformarsi in qualcosa di stravolto, completamente diverso, senza alcuna connessione con l’idea iniziale.

Spesso si sente parlare del concetto di “Focus sull’essenziale” quando si tratta di sviluppare un prodotto. Ma c’è un grande “ma”: come si fa a mettere davvero a fuoco qualcosa quando si è nella fase di creazione di un MVP, che fondamentalmente è un prototipo da testare? E poi, cosa si intende esattamente per “essenziale” in questo contesto? Un altro punto intrigante da esplorare è quello della “Crescita graduale”. Come si può parlare di crescita, e tanto meno di crescita graduale, quando l’obiettivo è utilizzare il minor numero di risorse possibile? Insomma, MVP cosa sarebbe di preciso?

Allora, la verità è una sola: l’MVP è stato pensato per risparmiare soldi. Punto! Personalmente, lo traduco con “Menor Valore Possibile”. Ma se ci stiamo davvero mettendo seriamente a validare un’idea (e questo è un discorso che richiede un approfondimento a parte), l’approccio MVP sembra essere una scelta poco consigliata al 100%. Puoi decidere tu se vuoi entrarci o no, ma è importante capire che quando si parte dall’inizio, non stai effettivamente sviluppando un MVP; stai, in realtà, dando il via a un progetto con tutte le sfide e le complicazioni del caso. Comincia come un progetto autentico fin dall’inizio, con l’obiettivo di capire e sviluppare in modo completo.

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